La domanda è pleonastica: cosa stiamo aspettando prima di mettere un senso unico (e magari un divieto di sosta) in quella strada che adesso si prende il traffico di tutti quelli che prima percorrevano il corso dei Mille al contrario?
Prima che cominciate a dirmi maleparole:
Circonvallazione sud. Si chiama ancora così? Beh, via Nino Bixio non prende proprio tutto quel traffico, ma la circonvallazione sud non ha di questi problemi, essendo abbastanza larga e su carreggiate separate (magari li si potrebbero anche aggiungere, i parcheggi). I problemi li nascono in via Kennedy, ma non ci sono sorprese: i problemi si vedono solo quando la gente posteggia mentula canis, cosa molto pericolosa per tutti. Ma siamo ad Alcamo, ognuno pensa per se, ognuno si incazza se c'è traffico, ognuno chiede scusa se è la causa di quel traffico, ognuno -purtroppo- viene perdonato, e quasi ognuno, a turno è causa di quel traffico, riferendoci alla via Kennedy sono quelli che posteggiano col culo di fuori (svergognati!).
Cosa succede in giro per l'italia? In giro per l'Italia succedono tante cose, ma Alcamo si rende sempre particolare. Blog collaborativo, scritto da gente stanca di vedere l'immagine di Alcamo vandalizzata dai suoi stessi cittadini.
sabato 12 dicembre 2009
venerdì 11 dicembre 2009
Crocifissi nel tempio della scienza?
Fa molta rabbia leggere un ragazzo incazzato per una del tutto eventuale rimozione dei crocifissi dalle aule, sul giornalino del liceo scientifico (eh, si: siete un'ottima fonte di ispirazione).
Simboli dell'identità culturale. Nell'articolo ci si rivolge ad un simbolo religioso chiamandolo «simbolo della storia, della cultura italiana e dell’identità del paese», cosa che allora dovrebbe spingerci, senza scadere nel ridicolo, a tenere in tutte le aule: un modellino della Roma imperiale, un busto di Dante Alighieri e il tricolore (non menziono pizza, mandolino, coppola, trecce d'aglio e piante di pomodoro perché sarebbe oggettivamente ridicolo).
Diritti o privilegi? Il potere della maggioranza. Il tizio concludendo il suo articolo URLA «giù le mani dai crocifissi», come se lo stessero uccidendo, attaccandosi ad un privilegio visto come diritto, che non può più essere mantenuto, anche perché, viste le proiezioni demografiche non possiamo permettere che in futuro la nuova formata maggioranza teocraticamente proibisca la carne di maiale, per esempio. È indubbiamente necessario slegare le questioni religiose dall'amministrazione di uno stato, che —fino a prova contraria — deve rappresentare cittadini appartenenti a tutte le religioni o anche a nessuna, senza ovviamente porre limitazioni a tutti sulla base di credenze di una parte.
Tenore degli ambienti. Tale persona scrive anche «il più degli italiani accetta la presenza del crocifisso», lasciando intendere che se non si trova opposizione allora si possano appendere simboli di qualsiasi cosa: allora a Napoli dovremmo aspettarci la maglia di Diego Armando "El Pibe de Oro" Maradona in ogni aula, oppure no, in quanto non sarebbe adeguato al tenore didattico dell'ambiente. Quindi perché si dovrebbe spiegare l'evoluzionismo o la teoria del big bang all'ombra di tale simbolo? Non sembra inadeguato rispetto al tenore scientifico del luogo?
Giustificazionismo leghista. L'estensore di quell'articolo cade nel ridicolo tranello leghista quando si riferisce ad altre culture dicendo «loro fanno di peggio, quindi noi siamo apposto». Questo atteggiamento si chiama sociologismo deteriore (non esattamente, li si tratta di dire «lo fanno tutti, perché io no?») ed è una delle cose più inutili e dannose che le tecniche decisionali abbiano mai visto (insieme al paradosso di Abilene).
Valore del cristianesimo nella storia e sua funzione attuale. Neppure ha ragione quando dice «E’ come se volessero negare il ruolo del cristianesimo nella formazione dell’identità europea, che invece è stato e rimane essenziale.», lasciando intendere che le situazioni sono immutabili. Il cristianesimo è stato una parte importante della storia e della cultura europea, della storia. Adesso è solo un inutile impedimento sulla strada del progresso, sarebbe bene che si facesse da parte, come si è fatto da parte l'ormai lento e affannato impero di Roma nei confronti della civiltà medioevale. Naturalmente qui non si parla di spiritualità, fatto personale sul quale nessuno ha da ridire: qui si parla della posizione politica e del potere temporale che continua ad anacronisticamente esercitare (e non venitemi a raccontare storielle sulla breccia di porta pia e l'unità d'Italia perché le sue infiltrazioni nelle strutture dello stato sono tanto evidenti quanto dannose).
ps: Il suo articolo prosegue con una storiella in cui alla fine egli stesso rimuove il crocifisso per custodirlo privatamente: nulla in contrario a questo, magari li custodisca tutti lui.
Simboli dell'identità culturale. Nell'articolo ci si rivolge ad un simbolo religioso chiamandolo «simbolo della storia, della cultura italiana e dell’identità del paese», cosa che allora dovrebbe spingerci, senza scadere nel ridicolo, a tenere in tutte le aule: un modellino della Roma imperiale, un busto di Dante Alighieri e il tricolore (non menziono pizza, mandolino, coppola, trecce d'aglio e piante di pomodoro perché sarebbe oggettivamente ridicolo).
Diritti o privilegi? Il potere della maggioranza. Il tizio concludendo il suo articolo URLA «giù le mani dai crocifissi», come se lo stessero uccidendo, attaccandosi ad un privilegio visto come diritto, che non può più essere mantenuto, anche perché, viste le proiezioni demografiche non possiamo permettere che in futuro la nuova formata maggioranza teocraticamente proibisca la carne di maiale, per esempio. È indubbiamente necessario slegare le questioni religiose dall'amministrazione di uno stato, che —fino a prova contraria — deve rappresentare cittadini appartenenti a tutte le religioni o anche a nessuna, senza ovviamente porre limitazioni a tutti sulla base di credenze di una parte.
Tenore degli ambienti. Tale persona scrive anche «il più degli italiani accetta la presenza del crocifisso», lasciando intendere che se non si trova opposizione allora si possano appendere simboli di qualsiasi cosa: allora a Napoli dovremmo aspettarci la maglia di Diego Armando "El Pibe de Oro" Maradona in ogni aula, oppure no, in quanto non sarebbe adeguato al tenore didattico dell'ambiente. Quindi perché si dovrebbe spiegare l'evoluzionismo o la teoria del big bang all'ombra di tale simbolo? Non sembra inadeguato rispetto al tenore scientifico del luogo?
Giustificazionismo leghista. L'estensore di quell'articolo cade nel ridicolo tranello leghista quando si riferisce ad altre culture dicendo «loro fanno di peggio, quindi noi siamo apposto». Questo atteggiamento si chiama sociologismo deteriore (non esattamente, li si tratta di dire «lo fanno tutti, perché io no?») ed è una delle cose più inutili e dannose che le tecniche decisionali abbiano mai visto (insieme al paradosso di Abilene).
Valore del cristianesimo nella storia e sua funzione attuale. Neppure ha ragione quando dice «E’ come se volessero negare il ruolo del cristianesimo nella formazione dell’identità europea, che invece è stato e rimane essenziale.», lasciando intendere che le situazioni sono immutabili. Il cristianesimo è stato una parte importante della storia e della cultura europea, della storia. Adesso è solo un inutile impedimento sulla strada del progresso, sarebbe bene che si facesse da parte, come si è fatto da parte l'ormai lento e affannato impero di Roma nei confronti della civiltà medioevale. Naturalmente qui non si parla di spiritualità, fatto personale sul quale nessuno ha da ridire: qui si parla della posizione politica e del potere temporale che continua ad anacronisticamente esercitare (e non venitemi a raccontare storielle sulla breccia di porta pia e l'unità d'Italia perché le sue infiltrazioni nelle strutture dello stato sono tanto evidenti quanto dannose).
ps: Il suo articolo prosegue con una storiella in cui alla fine egli stesso rimuove il crocifisso per custodirlo privatamente: nulla in contrario a questo, magari li custodisca tutti lui.
lunedì 7 dicembre 2009
Ma che candidati ci sono?
«ma devo scrivere sui candidati, ormai ex, alla carica di rappresentante degli studenti del liceo scientifico?» Questo mi chiesi. E mi sono risposto: massì, sono personaggi pubblici quindi commentare le loro interviste è cosa buona e giusta, e se queste possono essere indicatore del tipo di persone che si rendono disponibili per l'attività politica, ancora meglio.
Visto che quella che mi trovo davanti è una copia del giornalino d'istituto della suddetta scuola, tenterò di analizzare le loro risposte seguendo lo stesso ordine stabilito dai redattori.
(disclaimer: non è una valutazione sulle persone, ma solo sull'immagine che danno dalle loro risposte)
Caso vuole che le risposte migliori siano all'inizio: infatti Benedetto Lauria è quello che costruisce meglio la sua immagine, usa risposte sapientemente preparate, dice al pubblico quello che vuole sentirsi dire pur non ripetendo proposte vecchie e irrealizzabili. A parole.
Proseguiamo con il secondo, Giuseppe Cottone: non si espone, non si sbilancia, non dice nulla. Si pone, complice la brutta foto usata, su un piedistallo dal quale sembra dire «voi non mi raggiungerete mai».
Maria Cristina Morsellino è un caso disperato, a leggerla sembra che il suo unico merito sia quello di essere una ragazza. Una femmina maschilista che aumenta il circuito tutto italiano di ipnosi a base di tette e culi. Si dice «tira più un pelo di figa che un carro di buoi», e dalle sue risposte si capisce che ella lo ha ben capito.
Per Mario Accardi vale lo stesso discorso fatto per Giuseppe Cottone, meno il piedistallo: un anonimo che non dice niente, non comunica niente, non da motivi per farsi votare.
Matteo Di Stefano condensa in una risposta tutto quello che ha da dire: «non sono popolare, votatemi», non una parola in più, non una proposta, non un motivo per votarlo, semplicemente: guardate la mia bella faccia simpatica, non votereste uno così?
L'unico commento per un Mauro Impellizzeri che dice «Alcuni sono stati votati per popolarità e spero che quest’anno non possa accadere» è «no comment». Se poi aggiungiamo che la sua massima preoccupazione è il servizio d'ordine per le assemblee, ripetiamo il «no comment».
Rosario Cottone dice che i rappresentanti passati erano bravi, ma butta fango sul loro operato. Un po' contraddittorio, per uno che aspira a una posizione di potere... Stesso piedistallo anche per lui, noi non lo raggiungeremo mai.
Riguardo Vito Turano: impresentabile, non ho mai sopportato quelli che si presentano dicendo «io sono giovane e quindi merito attenzione». L'attenzione si merita sul campo, con le proprie affermazioni, non per meriti non propri come l'avere 5 anni in meno o l'essere femmina.
Dopo aver scritto tutte queste fangosità su questi picciotti, sarebbe buona cosa trarne delle conclusioni: se questo è tutto quello che abbiamo o sappiamo comunicare, siamo messi davvero male. Quale sarà il futuro di questo paese? Dobbiamo affidarci a "quelli del liceo classico"?
Visto che quella che mi trovo davanti è una copia del giornalino d'istituto della suddetta scuola, tenterò di analizzare le loro risposte seguendo lo stesso ordine stabilito dai redattori.
(disclaimer: non è una valutazione sulle persone, ma solo sull'immagine che danno dalle loro risposte)
Caso vuole che le risposte migliori siano all'inizio: infatti Benedetto Lauria è quello che costruisce meglio la sua immagine, usa risposte sapientemente preparate, dice al pubblico quello che vuole sentirsi dire pur non ripetendo proposte vecchie e irrealizzabili. A parole.
Proseguiamo con il secondo, Giuseppe Cottone: non si espone, non si sbilancia, non dice nulla. Si pone, complice la brutta foto usata, su un piedistallo dal quale sembra dire «voi non mi raggiungerete mai».
Maria Cristina Morsellino è un caso disperato, a leggerla sembra che il suo unico merito sia quello di essere una ragazza. Una femmina maschilista che aumenta il circuito tutto italiano di ipnosi a base di tette e culi. Si dice «tira più un pelo di figa che un carro di buoi», e dalle sue risposte si capisce che ella lo ha ben capito.
Per Mario Accardi vale lo stesso discorso fatto per Giuseppe Cottone, meno il piedistallo: un anonimo che non dice niente, non comunica niente, non da motivi per farsi votare.
Matteo Di Stefano condensa in una risposta tutto quello che ha da dire: «non sono popolare, votatemi», non una parola in più, non una proposta, non un motivo per votarlo, semplicemente: guardate la mia bella faccia simpatica, non votereste uno così?
L'unico commento per un Mauro Impellizzeri che dice «Alcuni sono stati votati per popolarità e spero che quest’anno non possa accadere» è «no comment». Se poi aggiungiamo che la sua massima preoccupazione è il servizio d'ordine per le assemblee, ripetiamo il «no comment».
Rosario Cottone dice che i rappresentanti passati erano bravi, ma butta fango sul loro operato. Un po' contraddittorio, per uno che aspira a una posizione di potere... Stesso piedistallo anche per lui, noi non lo raggiungeremo mai.
Riguardo Vito Turano: impresentabile, non ho mai sopportato quelli che si presentano dicendo «io sono giovane e quindi merito attenzione». L'attenzione si merita sul campo, con le proprie affermazioni, non per meriti non propri come l'avere 5 anni in meno o l'essere femmina.
Dopo aver scritto tutte queste fangosità su questi picciotti, sarebbe buona cosa trarne delle conclusioni: se questo è tutto quello che abbiamo o sappiamo comunicare, siamo messi davvero male. Quale sarà il futuro di questo paese? Dobbiamo affidarci a "quelli del liceo classico"?
sabato 5 dicembre 2009
Open call for writers
Qualcuno vuole scrivere per Vergogne?
Non venite a dirmi che non è vero perché non ci credo: sappiamo benissimo che li fuori in mezzo alla cacca alcamese c'è qualcuno che vuole scrivere qui. È arrivato il suo momento, vergogne cerca collaboratori. Indi, chiunque sia interessato a scrivere su questo magnifico blog, ci contatti in qualche modo (vogliamo gente sveglia, qui: non edonisti della scrittura che non riescono nemmeno a trovare un contatto... o lasciare un commento).
Ormai penso abbiate capito che tipo di gente cerca Vergogne, gente in grado di scrivere in maniera gradevole di argomenti sgradevoli (e a volte puzzolenti) ma anche divertenti, perché in una città che nonostante voglia atteggiarsi metropolita, si comporta ancora da paese (e anche indipendentemente da ciò), non si può fare a meno di ridere delle altrui malafiure.
Signori, che dire? Vi aspettiamo.
Non venite a dirmi che non è vero perché non ci credo: sappiamo benissimo che li fuori in mezzo alla cacca alcamese c'è qualcuno che vuole scrivere qui. È arrivato il suo momento, vergogne cerca collaboratori. Indi, chiunque sia interessato a scrivere su questo magnifico blog, ci contatti in qualche modo (vogliamo gente sveglia, qui: non edonisti della scrittura che non riescono nemmeno a trovare un contatto... o lasciare un commento).
Ormai penso abbiate capito che tipo di gente cerca Vergogne, gente in grado di scrivere in maniera gradevole di argomenti sgradevoli (e a volte puzzolenti) ma anche divertenti, perché in una città che nonostante voglia atteggiarsi metropolita, si comporta ancora da paese (e anche indipendentemente da ciò), non si può fare a meno di ridere delle altrui malafiure.
Signori, che dire? Vi aspettiamo.
venerdì 4 dicembre 2009
Google non gradisce il vino, a quanto pare
Micropost: provate a cercare "alcamo wine weekend" su google. Il sito ufficiale non compare in prima pagina, la fanpage su facebook è in decima posizione.
Ma una volta tanto sappiamo di chi è la colpa.
Ma una volta tanto sappiamo di chi è la colpa.
Piove sul seminato
Oggi pomeriggio si è svolto ad Alcamo un corteo di agricoltori -e non solo- al fine di porre l'attenzione sulla difficile condizione nella quale versa la produzione vitivinicola locale. Il corteo si è snodato lungo le vie principali della Città, sotto un pioggia battente, che però non ha impedito un'ampia e sentita partecipazione della popolazione. Erano inoltre presenti delegazioni di agricoltori di paesi limitrofi -Grisì e Camporeale-. La manifestazione ha avuto anche l'appoggio delle attività commerciali delle vie interessate dal corteo. Gli esercizi commerciali hanno infatti provveduto a spegnere tutte le luci presenti al loro interno, con l'intento di solidarizzare con i partecipanti di questo "funerale dell'agricoltura". Il fatto assume ancora maggior rilievo, se pensiamo che si è svolto proprio oggi che inizia ad Alcamo la famosa "Wine Week", tesa a valorizzare la produzione enogastronomica locale. Vedremo se tale forma di protesta porterà ai "frutti" (è proprio il caso di dirlo) sperati. Anche se non è la prima volta che ci si mobilita in tal senso. E sembra che ben poco nel corso del tempo sia cambiato...
martedì 24 novembre 2009
Neofascisti ad Alcamo
La notizia non è molto recente ma va notata e mai, per nessun motivo, dimenticata. La cittadinanza è affetta da una neoplasia fascista. Le cellule colpite sono ancora poche ma va diffuso che c'è chi le ignora, chi le vorrebbe addirittura tenere nascoste.
In parole molto semplici: una ragazza scrive di scritte apparse magicamente nei bagni del suo edificio scolastico, ne scrive un articolo per il il giornale dell'istituto, quindi succede un putiferio nel momento in cui questo articolo finisce fuori dall'area di diffusione predefinita.
Questo articolo sul giornalino non comparirà. Censura? Politiche di protezione dell'immagine non corrette? Questo non lo sappiamo, possiamo solo complottare.
Sappiamo solo che in contorno si sentono parole come «“colpevole” di aver danneggiato il buon nome dell’istituto» che fanno raggelare il sangue: se veramente sono state dette, il fatto è di una gravità inaudita: un rappresentante delle istituzioni che copre, occulta un avvenimento del genere per non danneggiare la patina di rispettabilità del suo istituto.
Infine, tale articolo è comunque comparso su: fascio e martello e castello libero, a testimonianza dell'inutilità di ogni tentativo di nascondere i fatti.
In parole molto semplici: una ragazza scrive di scritte apparse magicamente nei bagni del suo edificio scolastico, ne scrive un articolo per il il giornale dell'istituto, quindi succede un putiferio nel momento in cui questo articolo finisce fuori dall'area di diffusione predefinita.
Questo articolo sul giornalino non comparirà. Censura? Politiche di protezione dell'immagine non corrette? Questo non lo sappiamo, possiamo solo complottare.
Sappiamo solo che in contorno si sentono parole come «“colpevole” di aver danneggiato il buon nome dell’istituto» che fanno raggelare il sangue: se veramente sono state dette, il fatto è di una gravità inaudita: un rappresentante delle istituzioni che copre, occulta un avvenimento del genere per non danneggiare la patina di rispettabilità del suo istituto.
Infine, tale articolo è comunque comparso su: fascio e martello e castello libero, a testimonianza dell'inutilità di ogni tentativo di nascondere i fatti.
lunedì 23 novembre 2009
Si parla ancora di circolazione.
Intanto inizio dicendo che nel post precedente c'è scritta un'emerita boiata. Cioè: tutto quello che c'è scritto è esatto, ma la ricostruzione funziona solo nel caso le auto non escano mai dal parcheggio. Infatti appena escono rendono il "tubo" notevolmente più stretto, con le conseguenze e i rallentamenti del caso.
Riguardo l'eterno problema di corso generale Medici, sembra ci siano progetti in corso: semaforo nelle ore di punta e ripristinata possibilità di girare a sinistra :(. Aspettiamo, adesso la situazione è identica a quella pre-estate: anarchia (anzi hanno da poco tolto i blocchi ad acqua che impedivano la svolta a sinistra). Riguardo un semaforo, ricordo che già c'era forse sarà un bene, forse no: valuteremo.
Riguardo l'eterno problema di corso generale Medici, sembra ci siano progetti in corso: semaforo nelle ore di punta e ripristinata possibilità di girare a sinistra :(. Aspettiamo, adesso la situazione è identica a quella pre-estate: anarchia (anzi hanno da poco tolto i blocchi ad acqua che impedivano la svolta a sinistra). Riguardo un semaforo, ricordo che già c'era forse sarà un bene, forse no: valuteremo.
venerdì 20 novembre 2009
Lische di pesce
Girando per la rete mi imbatto in un gruppo su facebook, contrario ai parcheggi a lisca di pesce nel Viale europa.
Opinioni perfettamente legittime, ma difese male e sulla base di un preconcetto rifiuto della novità che tende come sempre a mescolare nuovo e vecchio ottenendo qualcosa di comunque negativo. Ora tutto quello che dirò potrebbe sembrare un ammasso di emerite cazzate una appresso all'altra, ma è una fantaziosa (fanta-faziosa) interpretazione dei motivi che portano a modificare il layout dei parcheggi, e di quelli di chi vi si oppongono.
Chi propone l'introduzione dei parcheggi sul lato destro lo fa prendendo atto di due cose: sul lato destro si parcheggia comunque (vero, dannati pirati del parcheggio: sempre malafiura dovete farci fare, eh?); sul lato sinistro c'è lo spartitraffico-mezzeria, e da che mondo e mondo non si sono mai visti parcheggi al centro della strada (falso?).
Chi difende l'attuale malefica situazione creatrice di ingorghi pazzeschi invece dice che danneggiano la visibilità degli incroci a destra (falso, e in ogni caso viale Europa ha diritto di precedenza sulle traverse varie), che aumenteranno il tempo di percorrenza della strada (falso, vediamo più avanti), che alimenterà il traffico e le code interminabili (ahah, è una battuta?).
Perché ci vorrà meno tempo?
la velocità è data da portata/sezione, e in un fluido reale al portata è descritta dalla Legge di Poiseuille, «la portata è direttamente proporzionale al gradiente di pressione e alla quarta potenza del raggio e inversamente proporzionale alla viscosità» quindi, vista la quarta potenza del raggio meglio spina di pesce che due file laterali, di cui una irregolare che renderebbe il movimento turbolento elevando al quadrato la resistenza idrodinamica (che è direttamente proporzionale al calo di pressione fra inizio e fine del condotto), rispetto a quella che avremmo in regime laminare.
Opinioni perfettamente legittime, ma difese male e sulla base di un preconcetto rifiuto della novità che tende come sempre a mescolare nuovo e vecchio ottenendo qualcosa di comunque negativo. Ora tutto quello che dirò potrebbe sembrare un ammasso di emerite cazzate una appresso all'altra, ma è una fantaziosa (fanta-faziosa) interpretazione dei motivi che portano a modificare il layout dei parcheggi, e di quelli di chi vi si oppongono.
Chi propone l'introduzione dei parcheggi sul lato destro lo fa prendendo atto di due cose: sul lato destro si parcheggia comunque (vero, dannati pirati del parcheggio: sempre malafiura dovete farci fare, eh?); sul lato sinistro c'è lo spartitraffico-mezzeria, e da che mondo e mondo non si sono mai visti parcheggi al centro della strada (falso?).
Chi difende l'attuale malefica situazione creatrice di ingorghi pazzeschi invece dice che danneggiano la visibilità degli incroci a destra (falso, e in ogni caso viale Europa ha diritto di precedenza sulle traverse varie), che aumenteranno il tempo di percorrenza della strada (falso, vediamo più avanti), che alimenterà il traffico e le code interminabili (ahah, è una battuta?).
Perché ci vorrà meno tempo?
la velocità è data da portata/sezione, e in un fluido reale al portata è descritta dalla Legge di Poiseuille, «la portata è direttamente proporzionale al gradiente di pressione e alla quarta potenza del raggio e inversamente proporzionale alla viscosità» quindi, vista la quarta potenza del raggio meglio spina di pesce che due file laterali, di cui una irregolare che renderebbe il movimento turbolento elevando al quadrato la resistenza idrodinamica (che è direttamente proporzionale al calo di pressione fra inizio e fine del condotto), rispetto a quella che avremmo in regime laminare.
venerdì 6 novembre 2009
Lol. È in corso un complotto.
Lol, ma non c'è propio niente da ridere. Siamo senz'acqua. Personalmente, sono almeno due giorni che il mio serbatoio è vuoto.
E siccome sono anche stanco di parlare mmatula, non scriverò ironici attacchi all'indirizzo dell'amministrazione, tanto sanno già quanto sono incapaci, quanto pensino solo al loro tornaconto.
E siccome sono anche stanco di parlare mmatula, non scriverò ironici attacchi all'indirizzo dell'amministrazione, tanto sanno già quanto sono incapaci, quanto pensino solo al loro tornaconto.
domenica 1 novembre 2009
Esistiamo (anche solo per qualcuno)
Rincuora sapere che ci sia ancora qualcuno che ci pensa. O che si ricorda di ciò che ci è successo. Questo qualcuno si chiama Carlo Lucarelli che, con il suo staff di collaboratori, venerdì 6 novembre-ovviamente su Blu Notte- si occuperà di una vicenda, forse sconosciuta ai più, ma che ci riguarda abbastanza da vicino. Non vi anticipo altro.
Buona visione ;)
Buona visione ;)
mercoledì 21 ottobre 2009
E alcamo.it ci abbandonò
(disclaimer: questa non è una vergogna alcamese, solo un post da blogosfera)
Come possiamo leggere sullo stesso sito, si avviano a chiudere baracca per cambiare format, abbandonando la struttura a blog per passare a non si sa cosa, credo a qualcosa di ancora più 2.0.
Saluteranno i loro followers, come si dice su twitter, con una serie di cinque raccontini con incipit comune scritti dagli autori principali.
Era da un po' che si aspettava un risveglio o una mossa del genere, io avevo notato che i post erano sempre più temporalmente distanti l'uno dall'altro.
Come disse il webmaster Vincenzo, probabilmente un giorno alcamo.it risorgerà dalle sue ceneri, avanzando contemporaneamente all'evoluzione del mondo con nuove e rinnovate sezioni. Tutti aspettiamo quel giorno.
Vergogne resterà qui da blog, perché per questo è nato, magari anche valutando contributi esterni e nuovi autori, se vorranno arrivare. Vergogne può farlo perché ha poche visite e deve ancora crescere molto, of course...
Beh, come concludere se non dicendo «arrivederci, alcamo.it», vedendo un pezzo importante della blogosfera alcamese (esiste una blogosfera alcamese?) che se ne va?
Come possiamo leggere sullo stesso sito, si avviano a chiudere baracca per cambiare format, abbandonando la struttura a blog per passare a non si sa cosa, credo a qualcosa di ancora più 2.0.
Saluteranno i loro followers, come si dice su twitter, con una serie di cinque raccontini con incipit comune scritti dagli autori principali.
Era da un po' che si aspettava un risveglio o una mossa del genere, io avevo notato che i post erano sempre più temporalmente distanti l'uno dall'altro.
Come disse il webmaster Vincenzo, probabilmente un giorno alcamo.it risorgerà dalle sue ceneri, avanzando contemporaneamente all'evoluzione del mondo con nuove e rinnovate sezioni. Tutti aspettiamo quel giorno.
Vergogne resterà qui da blog, perché per questo è nato, magari anche valutando contributi esterni e nuovi autori, se vorranno arrivare. Vergogne può farlo perché ha poche visite e deve ancora crescere molto, of course...
Beh, come concludere se non dicendo «arrivederci, alcamo.it», vedendo un pezzo importante della blogosfera alcamese (esiste una blogosfera alcamese?) che se ne va?
sabato 17 ottobre 2009
Autostop: un venerdì di ordinaria follia
Oramai è noto che quando ci si reca a Palermo bisogna tenere conto di ciò che può capitare. Traffico caotico, inquinamento e scippi (i cosiddetti "fermi" da parte di una curiosa minoranza-diciamo così- sociale definita delle "facci tagghiati") sono infatti all'ordine del giorno. Quindi ogni volta che raggiungiamo il capoluogo sappiamo a cosa andiamo incontro. Il problema è che adesso si rischia pure quando si torna ad Alcamo! Proprio così! Tutto ciò a causa della ditta di trasporti di linea "Segesta". I problemi riscontrabili sono fondamentalmente due: lo stato dei pullman e la carenza dei posti su questi ultimi. A tal proposito riporto la mia esperienza personale. Ieri tornavo da Palermo con il pullman delle 13:30. E già qui il primo inconveniente: il pullman è partito dalla Stazione Centrale delle FS quasi VENTI minuti di ritardo. Una cosa ingiustificabile per una ditta che si vuole ritenere seria. Ciò ha determinato l'accumularsi dei passeggeri che dovevano prendere il mezzo delle 13:30 e quelli che invece si erano muniti di biglietto con l'intenzione di partire alle 14:00. Si è partiti quindi dalla Stazione (sempre con i famosi venti minuti di ritardo) con il pullman già quasi pieno. Nel giro di un paio di fermate il mezzo aveva oramai saturato le sedute disponibili e si arrivava in questa condizione alla fermata di Via Libertà. E qui successe il caos...i viaggiatori inferociti volevano salire sul mezzo a qualsiasi costo, disposti anche a viaggiare in piedi. Ma ciò non è consentito dal regolamento dell'Azienda-e credo sia addirittura illegale-, pertanto l'autista ha invitato i suddetti passeggeri ad aspettare la successiva corsa per tornare ad Alcamo. Piccolo particolare: questi signori erano stati lasciati a piedi anche dall'autista precedente. Erano quindi in attesa dalle 12:30. In questi casi la frustrazione fa brutti scherzi. I passeggeri sono saliti in massa e quelli che non sono riusciti a salire si sono posti davanti al pullman blu con l'intento di tenerlo bloccato sulla strada. A questo punto l'autista non aveva altra scelta che chiamare l'Azienda per far mandare un altro mezzo su cui far accomodare i passeggeri appiedati. Un mezzo che, per onestà intellettuale, devo dire che è arrivato quasi subito. Ma, come avevo accennato, c'è un altro problema: lo stato di manutenzione dei mezzi meno recenti. Ieri ad esempio mancava il cuscino di un sedile che era saltato via, cadeva acqua dalle "paratie" superiori, alcuni sedili erano bloccati in posizione inclinata. Cosa può fare la "Segesta" per ovviare a questi inconvenienti? Innanzitutto monitorare costantemente lo stato dei propri mezzi di locomozione. Poi, secondo me, anche aggiungere una ulteriore corsa alle 13:00, quantomeno il venerdì, così da diluire almeno un po' il traffico passeggeri nell'ora di punta del fine settimana. Fateci sapere cosa pensate al riguardo e raccontateci gli episodi significativi di disservizio a cui avete assistito. Buon viaggio a tutti i pendolari.
lunedì 5 ottobre 2009
Cerchiamo di migliorare il piano del traffico?
Dopo aver parlato molto del piano del traffico e averne dette peste e corna, dopo averci pensato e aver valutato, vi proponiamo, caro pubblico, delle possibili migliorie.
Ancora adesso, c'è qualche problema derivato dal fatto che quasi nessuno rispetta la svolta obbligata a destra arrivando ad Alcamo, e non è difficile capire perché: questo piano del traffico, seppur migliore del precedente (inesistente?) non porta abbastanza vantaggi a tutti.
Cerchiamo di esaminare il piano per cercare di capire in quali punti è migliorabile, sperando che qualcuno legga e faccia sapere in giro se queste proposte sono gradite o meno: chi arriva da Alcamo marina debba svoltare a destra appena arrivato in corso generale Medici, allungando leggermente il percorso: cosa non per forza negativa, un percorso più veloce deve essere preferito a un percorso più breve.
Ma così non è, per alcuni motivi:
Ogni ulteriore proposta migliorativa di questa proposta è ben accetta.
Ancora adesso, c'è qualche problema derivato dal fatto che quasi nessuno rispetta la svolta obbligata a destra arrivando ad Alcamo, e non è difficile capire perché: questo piano del traffico, seppur migliore del precedente (inesistente?) non porta abbastanza vantaggi a tutti.
Cerchiamo di esaminare il piano per cercare di capire in quali punti è migliorabile, sperando che qualcuno legga e faccia sapere in giro se queste proposte sono gradite o meno: chi arriva da Alcamo marina debba svoltare a destra appena arrivato in corso generale Medici, allungando leggermente il percorso: cosa non per forza negativa, un percorso più veloce deve essere preferito a un percorso più breve.
Ma così non è, per alcuni motivi:
- Chi svolta a destra, per entrare nel paese, ha lungo il suo cammino DUE segnali "dare precedenza", che andrebbero fatti sparire all'istante, mantenendo solo quello che garantisce precedenza a chi va da Alcamo verso c.da Centopiazze.
- Via Nino Bixio è ancora a doppio senso, e c'è divieto di sosta su un solo lato (male), e come se non fosse necessario dirlo "quando il gatto non c'è i topi ballano".
- Sono state rimosse le transenne che impedivano di svoltare in via segretario Carollo, rendendo di nuovo meno scorrevole il corso generale Medici, e non lagnatevi dicendo "ambulanza, ambulanza" perché è meglio -notevolmente- che faccia 400 metri in più piuttosto che resti ferma in coda per 15-20 minuti.
Ogni ulteriore proposta migliorativa di questa proposta è ben accetta.
sabato 3 ottobre 2009
Alcamo marina è la prossima...
Questa una casa era Scaletta Zanclea, per renderci conto di quanto successo dovremmo leggere le parole che Giuseppe ha usato come didascalia:
C'era una CASA in quello spazio vuoto che si vede, che adesso si trova evidentemente altrove, perché? abusivismo? concessioni edilizie concesse mentula canis? Non lo so, so solo che prima o poi la stessa cosa succederà ad Alcamo marina, e per allora, l'unica cosa che vi auguro è di trovarvi altrove.
Ecco perché Alcamo non può essere il "pilastro" della nostra provincia
Scorrendo i vari blogs e siti che si occupano della nostra città, non ho potuto fare a meno di soffermarmi su un video sconcertante trovato pubblicato su uno dei suddetti siti. Oltre alla gravità del contenuto del video vi è anche la gravità dell'indifferenza con la quale è stato accolto e preso in considerazione su YouTube. Appena 95 visite (quando il sottoscritto scrive questo breve post)...
Vi lascio alle immagini che parlano da sole e non hanno bisogno di ulteriori commenti, anche se forse non resisterò alla tentazione di di scaricare, nei prossimi giorni, tutta la mia indignazione sulle pagine di questo nostro sito.
Vi lascio alle immagini che parlano da sole e non hanno bisogno di ulteriori commenti, anche se forse non resisterò alla tentazione di di scaricare, nei prossimi giorni, tutta la mia indignazione sulle pagine di questo nostro sito.
mercoledì 30 settembre 2009
Il conformismo...alternativo
Esponiamo brevemente un caso davvero singolare e curioso che era, o forse è ancora, possibile ammirare in Piazza Ciullo. Si tratta fondamentalmente del gruppo comunemente definito degli "alternativi". Essi si professano diversi dal volgo, dalla massa. Rifuggono da noi, più o meno comuni cittadini. Rifuggono da usi, costumi, regoli sociali comunemente accettate. E fino a qui il tutto potrebbe essere apprezzato, stimato, studiato. Il vero problema è che poi essi si ritrovano a essere abbigliati tutti alla stessa maniera. Si "pettinano" allo stesso modo, ascoltano la stessa musica, leggono gli stessi libri. Quindi mi pare che essi vogliano tanto emanciparsi dalla società perbenista e burocratica, giustizialista e snob, affermando l'unicità dell'individuo all'interno di una società costituita. Ma quale unicità professano, quale indipendenza di atto e pensiero vogliono portare avanti, se poi non si riesce neanche bene a distinguerli l'uno dall'altro? Quindi forse è meglio perseguire altre strade di auto emancipazione, guardare verso altri obiettivi filantropici e cercare veramente di prendere le distanze da una società corrotta e dalle limitate vedute, senza però poi doversi ritrovare uguali a colui che ci siede accanto, ancora una volta. Il senso del discorso voglio quindi ribadire: inutile cercare di distruggere un determinato modello di società, se poi si finisce col costruirne uno molto simile, seppur con caratteristiche, per taluni versi. precipue e inconsuete.
lunedì 21 settembre 2009
IL SINDACO DISSE: "LUCE". MA LUCE NON FU...
L'Italia si è sempre contraddistinta per una qualità eccezionale, forse unica al mondo: la capacità di non completare le cose. Si iniziano ponti-talvolta...-, strade, autostrade e superstrade e super super strade. Sempre super incompiute, però. Alcamo in questo senso non fa eccezione. Noi siamo Italiani. Siamo come e meglio del Nord. Non potevamo certo sfigurare, eh?! Quindi anche noi ad Alcamo abbiamo avuto la nostra bella e incompiuta. Parlo ovviamente di un'opera sotto gli occhi di tutti: il Chiostro dei Gesuiti. Tra buoni propositi (all'origine), progetti (dopo) e realizzazioni (molto, ma molto dopo), si è pervenuti all'opera spavalda di ristrutturazione della stessa. Tutto fatto bene, tutto presentato in pompa magna con solito spirito meridionalista, davanti alle autorità. Tutto era andato per il meglio, insomma. Poi i primi inconvenienti: subito dopo la Festa della Madonna, transito vietato con tanto di transenne. Luci spente. Atmosfera dalle lugubri sfumature. Poi qualche tempo dopo, diciamo a fine estate, sparirono quelle fastidiose barriere architettoniche. Finalmente potremo ammirare il nostro invidiabile chiostro! avrà esclamato entusiasta qualcuno. Invece no! Al chiostro si può entrare, ma non si può guardare! Luci spente. Perennemente. Nessun tipo di illuminazione. Pare davvero un peccato, ora che abbiamo riavuto ciò che avevamo temporaneamente-ma neanche tanto- perso. Quindi "Luce fu", ma solo all'inizio. Solo per un lustro temporaneo. Solo perché la bella figura va fatta davanti le autorità e poi che importa dei cittadini...Solo per il breve tempo di una burrascosa festa...
venerdì 4 settembre 2009
Ancora sul piano del traffico
Bene, torniamo a parlare del piano del traffico perché abbiamo ricevuto dei feedback a riguardo.
Il piano prevede, attualmente, che chi arriva da Alcamo marina debba svoltare a destra appena arrivato in corso generale Medici, allungando leggermente il percorso: cosa non per forza negativa, un percorso più veloce deve essere preferito a un percorso più breve.
Ma così non è, per alcuni motivi:
Il piano prevede, attualmente, che chi arriva da Alcamo marina debba svoltare a destra appena arrivato in corso generale Medici, allungando leggermente il percorso: cosa non per forza negativa, un percorso più veloce deve essere preferito a un percorso più breve.
Ma così non è, per alcuni motivi:
- Chi svolta a destra, per entrare nel paese, ha lungo il suo cammino DUE segnali "dare precedenza", che andrebbero fatti sparire all'istante, mantenendo solo quello che garantisce precedenza a chi va da Alcamo verso c.da Centopiazze.
- Via Nino Bixio è ancora a doppio senso, e
ci sono ancora posteggic'è divieto di sosta, ma "quando il gatto non c'è i topi ballano". - Sono state rimosse le transenne che impedivano di svoltare in via segretario Carollo, rendendo di nuovo meno scorrevole il corso generale Medici, e non lagnatevi dicendo "ambulanza, ambulanza" perché è meglio -notevolmente- che faccia 400 metri in più piuttosto che resti ferma in coda per 15-20 minuti.
lunedì 24 agosto 2009
avete visto cartelli del genere? segnalateli!
Bene, vedete naturalmente gli errori che sono su questo cartello che da ormai un anno è sulla spiaggia di Alcamo marina, ed è paradossale che la sua rimozione dal grande marciapiede della Battigia sia stata un atto vandalico (o pallonata, non saprei).
Quello che vi chiediamo adesso è di segnalare i cartelli simili, con errori ortografici, sintattici o grammaticali, per dare inizio ad una nuova rubrica, per fare un'analisi di ciò che abbiamo in giro ed eventualmente far partire varie riflessioni.
Quello che vi chiediamo adesso è di segnalare i cartelli simili, con errori ortografici, sintattici o grammaticali, per dare inizio ad una nuova rubrica, per fare un'analisi di ciò che abbiamo in giro ed eventualmente far partire varie riflessioni.
venerdì 14 agosto 2009
Fuochi di ferragosto.
Meglio noti come falò. Tradizione radicata, qui. Da qualche anno divieto puntualmente violato.
Divieto sensato? utile? non lo sappiamo. anzi si, lo sappiamo: divieto terrorista.
Divieto che serve soltanto a spaventare chi voleva passare una notte in spiaggia esposto all'irradiazione di una fiamma, in piena tranquillità. Infatti, mio pensiero è: chi vuole bere lo fa comunque, se non in spiaggia a casa di qualcuno, se vuole guidare lo fa comunque, se vuole pestare/uccidere qualcuno, lo fa comunque.
Han detto che le braci sono un pericolo per i bagnanti della mattina dopo, perché vengono coperte dalla sabbia: in questo caso solo educazione e senso civico possono risolvere il problema, i fuochi non si abbandonano accesi, ne tantomeno si coprono! Ora, vorrei sapere perché i nostri cari concittadini sono talmente cretini da lasciare acceso/coprire con sabbia un fuoco ancora acceso? Forse che questi divieti servono a supplire alle loro mancanze? Probabile che gli onesti cittadini siano penalizzati per questi irresponsabili? Non lo sappiamo, ma è semplicemente ridicolo che non si possa accendere un fuoco in spiaggia per passare la notte in compagnia, cantando intorno a un suonatore di chitarra.
Questa è la notizia.
Qui una cosa a riguardo.
Divieto sensato? utile? non lo sappiamo. anzi si, lo sappiamo: divieto terrorista.
Divieto che serve soltanto a spaventare chi voleva passare una notte in spiaggia esposto all'irradiazione di una fiamma, in piena tranquillità. Infatti, mio pensiero è: chi vuole bere lo fa comunque, se non in spiaggia a casa di qualcuno, se vuole guidare lo fa comunque, se vuole pestare/uccidere qualcuno, lo fa comunque.
Han detto che le braci sono un pericolo per i bagnanti della mattina dopo, perché vengono coperte dalla sabbia: in questo caso solo educazione e senso civico possono risolvere il problema, i fuochi non si abbandonano accesi, ne tantomeno si coprono! Ora, vorrei sapere perché i nostri cari concittadini sono talmente cretini da lasciare acceso/coprire con sabbia un fuoco ancora acceso? Forse che questi divieti servono a supplire alle loro mancanze? Probabile che gli onesti cittadini siano penalizzati per questi irresponsabili? Non lo sappiamo, ma è semplicemente ridicolo che non si possa accendere un fuoco in spiaggia per passare la notte in compagnia, cantando intorno a un suonatore di chitarra.
Questa è la notizia.
Qui una cosa a riguardo.
giovedì 13 agosto 2009
Presentazione
Scrivo adesso questo perché all'inizio nessuno (o almeno non io) credeva che questo blog fosse qualcosa di serio. Questo blog nasceva quasi per scherzo, senza nessuna consultazione, tanto che all'inizio i redattori sono quasi stati costretti ad accettare l'incarico :p
L'intento di questo spazio è quello di evidenziare fatti strani, curiosi, vergognosi che avvengono ad Alcamo o nelle vicinanze fino a 20, 30, 40, 50? kilometri. mantenendo un tono prevalentemente sarcastico e dissacratorio. Dunque vergogne potrà arrivare a Calatafimi, Castellammare, Balestrate o San Vito; ma difficilmente a Palermo, a meno di cose realmente ridicolovergognose. Come scritto anche altrove, l'obiettivo principale è evidenziare le situazioni in cui gli stessi cittadini vandalizzano l'immagine della propria città.
Naturalmente nessuno di noi è giornalista, ne questo può essere considerato un giornale, non può pertanto vergogne alcamesi considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 :p, in quanto viene aggiornato con nessuna periodicità.
L'intento di questo spazio è quello di evidenziare fatti strani, curiosi, vergognosi che avvengono ad Alcamo o nelle vicinanze fino a 20, 30, 40, 50? kilometri. mantenendo un tono prevalentemente sarcastico e dissacratorio. Dunque vergogne potrà arrivare a Calatafimi, Castellammare, Balestrate o San Vito; ma difficilmente a Palermo, a meno di cose realmente ridicolovergognose. Come scritto anche altrove, l'obiettivo principale è evidenziare le situazioni in cui gli stessi cittadini vandalizzano l'immagine della propria città.
Naturalmente nessuno di noi è giornalista, ne questo può essere considerato un giornale, non può pertanto vergogne alcamesi considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 :p, in quanto viene aggiornato con nessuna periodicità.
Notte bianca?
Quanto è durata? boh.
Calcio saponato? chi lo ha visto? è stato fatto? boh. era segnato in piazza ciullo alle ore 22.30, ma non ci fu nulla del genere fino alle 2 del mattino.
Sfincione e granita? incapacità organizzative. "Sagra", con quantità ridicole, poca informazione sulle postazioni e soliti assalti indecenti (che qualcunaltro racconterà).
Contrariamente ai vicini che hanno saputo fare un ottimo lavoro organizzativo nel portare il sacro maccherone nelle strade, capaci di pensare al fine della sagra, ovvero far conoscere il maccherone, farlo gustare. E non puri circenses sfamafolla, che poi finisce anche per incazzarsi e spintonarsi. E nemmeno si sfama.
Calcio saponato? chi lo ha visto? è stato fatto? boh. era segnato in piazza ciullo alle ore 22.30, ma non ci fu nulla del genere fino alle 2 del mattino.
Sfincione e granita? incapacità organizzative. "Sagra", con quantità ridicole, poca informazione sulle postazioni e soliti assalti indecenti (che qualcunaltro racconterà).
Contrariamente ai vicini che hanno saputo fare un ottimo lavoro organizzativo nel portare il sacro maccherone nelle strade, capaci di pensare al fine della sagra, ovvero far conoscere il maccherone, farlo gustare. E non puri circenses sfamafolla, che poi finisce anche per incazzarsi e spintonarsi. E nemmeno si sfama.
sabato 8 agosto 2009
Benvenuti nella jungla!
Condivido e amplifico il post su alcamo.it, pensando che siano piuttosto ridicoli tutti quanti, sia i commercianti che si oppongono ad un provvedimento atto a snellire la circolazione stradale, reclamando un diritto di posteggiare in seconda, terza fila, o anche in divieto di sosta, per i loro clienti, dicendo di aver avuto un calo delle vendite; e allora? che si trasferiscano in un locale vicino a dei parcheggi, non possiamo mica soffocare per loro!
Altrettanto ridicola è la soluzione trovata, però, includendo un giro assurdo per raggiungere il centro salendo da Alcamo marina, dovendo, una volta arrivati in corso generale medici sono "costretti" da un segnale a proseguire dritto verso centochià, salvo poi svoltare in una delle traverse del suddetto corso per finire, sempre nel suddetto corso, ma all'altezza dell'ufficio postale. Invece sono delle ottime idee sia i vari divieti di sosta e fermata aggiunti in questo periodo ma spesso non rispettati (alcamesi di m....) e il divieto di svolta in via segretario carollo per chi prosegue in salita.
Altrettanto ridicola è la soluzione trovata, però, includendo un giro assurdo per raggiungere il centro salendo da Alcamo marina, dovendo, una volta arrivati in corso generale medici sono "costretti" da un segnale a proseguire dritto verso centochià, salvo poi svoltare in una delle traverse del suddetto corso per finire, sempre nel suddetto corso, ma all'altezza dell'ufficio postale. Invece sono delle ottime idee sia i vari divieti di sosta e fermata aggiunti in questo periodo ma spesso non rispettati (alcamesi di m....) e il divieto di svolta in via segretario carollo per chi prosegue in salita.
domenica 12 luglio 2009
Ghiaccio macinato.
Nuovo locale in contrada tonnara, mah
Una parte dello staff di vergogne ieri sera è andato li, così, tento per non restare isolati dal mondo.
Speravamo, vista la nuova apertura, che tale luogo volesse farsi un buon nome, ma evidentemente non deve essere così.
Eravamo in cinque: due granite, due coppette e un cono gelato; procediamo con ordine: la granita era null'altro se non ghiaccio macinato, si sentivano i pezzi sotto i denti.
Per quanto riguarda invece il gelato, dobbiamo annotare che: 1) è arrivato inspiegabilmente sciolto. 2) c'erano smarties nel setteveli. 3) riferiscono che non era molto buono.
Ora, dico io: è mai possibile? l'immagine a lato è cliccabile per ingrandirla....
Una parte dello staff di vergogne ieri sera è andato li, così, tento per non restare isolati dal mondo.
Speravamo, vista la nuova apertura, che tale luogo volesse farsi un buon nome, ma evidentemente non deve essere così.
Eravamo in cinque: due granite, due coppette e un cono gelato; procediamo con ordine: la granita era null'altro se non ghiaccio macinato, si sentivano i pezzi sotto i denti.
Per quanto riguarda invece il gelato, dobbiamo annotare che: 1) è arrivato inspiegabilmente sciolto. 2) c'erano smarties nel setteveli. 3) riferiscono che non era molto buono.
Ora, dico io: è mai possibile? l'immagine a lato è cliccabile per ingrandirla....
domenica 21 giugno 2009
«grazie trapani!»
Resoconto semiserio del concerto principale della festa della Madonna, con annesse critiche
Inutile dire quanto sia scarso il noncantante che "allietava" la gente in viale italia nella serata del 20 giugno, letteralmente, con quella sua voce rauca (forse che Alcamo è troppo umida?), sembrava abbaiare. Ma non possiamo sottovalutare il richiamo turistico di centinaia di esseri ansiosi di sentirlo, cosa che fa indubbiamente bene all'economia del paese. Nonostante questo dobbiamo però riflettere su un punto: il vincitore del festival di sanremo sarà indubbiamente caro, più di altri; forse che "altri" non avrebbero ottenuto lo stesso successo di pubblico senza far rivoltare le budella a quei cittadini che con Maria DeFilippi non hanno nulla a che fare?
E non si può lasciare in secondo piano il fatto che il tizio, nonostante i 40k euri che sono stati spesi per lui e il suo concerto, non sapesse neanche in che città cantasse, (ergo non aveva alcun rispetto del suo pubblico, ergo sa benissimo che lo seguirebbe ovunque, ergo il suo pubblico è composto da una massa informe di fanatici teledrogati) urlando sul finire del concerto, in una memorabile malafiura per lui e per chi l'ha fatto venire «grazie trapani!». Ora noi potremmo anche far passare l'ignoranza sull'esitenza del paese "Città" di Alcamo a qualcuno che non l'ha mai visitata, ma che qualcuno che viene, si frega (anche se non è corretto dire così, sta pursempre lavorando) tot.mila euro, canta per due ore con intorno ragazzine esultanti che neanche si rendono conto del nullo (o quasi?) rispetto da parte dell'"artista" nei loro confronti, questo non è minimamente accettabile.
Intanto è una sonora mancanza di Rispetto e considerazione per il pubblico, che seppur qualitativamente paragonabile ad egli, resta comunque umano; e inoltre dimostra di essere trattato come star, la quale probabilmente non sa nemmeno quale sia il calendario completo dei suoi concerti, preso e sballottato in giro e scatafottuto su un palco con l'ordine: «canta!».
Probabilmente egli è solo un ingranaggio di questo sistema dedito solo a produrre denaro (e non musica, almeno non Musica) sulle spalle dei teledrogati di prima; e magari, prima ancora che il tizio se ne renda conto, si ritroverà sostituito con qualcun altro. Senza che ci possa fare nulla.
Inutile dire quanto sia scarso il noncantante che "allietava" la gente in viale italia nella serata del 20 giugno, letteralmente, con quella sua voce rauca (forse che Alcamo è troppo umida?), sembrava abbaiare. Ma non possiamo sottovalutare il richiamo turistico di centinaia di esseri ansiosi di sentirlo, cosa che fa indubbiamente bene all'economia del paese. Nonostante questo dobbiamo però riflettere su un punto: il vincitore del festival di sanremo sarà indubbiamente caro, più di altri; forse che "altri" non avrebbero ottenuto lo stesso successo di pubblico senza far rivoltare le budella a quei cittadini che con Maria DeFilippi non hanno nulla a che fare?
E non si può lasciare in secondo piano il fatto che il tizio, nonostante i 40k euri che sono stati spesi per lui e il suo concerto, non sapesse neanche in che città cantasse, (ergo non aveva alcun rispetto del suo pubblico, ergo sa benissimo che lo seguirebbe ovunque, ergo il suo pubblico è composto da una massa informe di fanatici teledrogati) urlando sul finire del concerto, in una memorabile malafiura per lui e per chi l'ha fatto venire «grazie trapani!». Ora noi potremmo anche far passare l'ignoranza sull'esitenza del paese "Città" di Alcamo a qualcuno che non l'ha mai visitata, ma che qualcuno che viene, si frega (anche se non è corretto dire così, sta pursempre lavorando) tot.mila euro, canta per due ore con intorno ragazzine esultanti che neanche si rendono conto del nullo (o quasi?) rispetto da parte dell'"artista" nei loro confronti, questo non è minimamente accettabile.
Intanto è una sonora mancanza di Rispetto e considerazione per il pubblico, che seppur qualitativamente paragonabile ad egli, resta comunque umano; e inoltre dimostra di essere trattato come star, la quale probabilmente non sa nemmeno quale sia il calendario completo dei suoi concerti, preso e sballottato in giro e scatafottuto su un palco con l'ordine: «canta!».
Probabilmente egli è solo un ingranaggio di questo sistema dedito solo a produrre denaro (e non musica, almeno non Musica) sulle spalle dei teledrogati di prima; e magari, prima ancora che il tizio se ne renda conto, si ritroverà sostituito con qualcun altro. Senza che ci possa fare nulla.
giovedì 11 giugno 2009
CHE ACCADE QUANDO NON C’E’ UN “CHE”…
Un problema fondamentale della odierna società italiana è la mancanza, oramai consolidata e persistente, di saldi valori e punti di riferimento conoscitivi. Alcamo non fa eccezione. L’argomento potrebbe sembrare a prima vista banale e sviscerato in tutte le sue componenti e sfaccettature, ma così non è. La Storia, sia antica che moderna o contemporanea, della società mondiale è sempre stata contraddistinta dalla presenza di ideologie o “filosofie” che le hanno permesso di analizzare univocamente la realtà. E regolarmente l’ispirazione di queste teorie arrivava sempre da uomini cosiddetti “forti”, da “uomini della Provvidenza”. In ogni caso da gente capace di catalizzare intorno a sé una cospicua presenza di intellettuali teorizzanti, i quali sciorinavano linee guida e di riferimento, coerenti col pensiero del leader. Insomma, essi rappresentavano un elemento collante tra il pensiero (uomo forte) e l’azione (volgo). Quindi nella nostra analisi antropologico-sociale dobbiamo tenere conto di questa catena a tre anelli: colui che partorisce il pensiero, coloro che lo divulgano, coloro che lo mettono in pratica. Sempre nel pieno rispetto di una piramide gerarchica ben definita. Si possono citare innumerevoli esempi: Illuminismo, Futurismo, Nazismo…Ernesto “Che” Guevara. E oggi? Rimane valido lo schema proposto? Spesso no! Manca la persona o il piccolo gruppo che si fanno carico di portare avanti proposte nuove, alternative, risolutive. E cosa resta? Confusione. Incertezza. Lassismo. Alcamo riflette a livello cittadino ciò che avviene nel Paese su scala più grande. Fino a qualche anno fa vi era la guerra di mafia. La cosa più schifosa che possa esistere. Ma ciò innegabilmente portava stabilità, in quanto delineava i confini ben precisi di territorio e zone d’influenza. Adesso ci ritroviamo liberati dalla mafia, almeno in parte. Ma siamo colpiti da quello che viene definito “relativismo”, nelle sue forme più disparate. Non si sa più chi comanda, cosa comanda, chi rappresenta realmente. Negli anni del dominio mafioso si osserva sempre una decisa preponderanza verso questo o quel partito. Adesso le battaglie elettorali si risolvono per un soffio di voti in combattuti ballottaggi. Questo testimonia un dato inquietante per Alcamo e per la Sicilia tutta: i cittadini del Mezzogiorno mostrano una necessità, quasi una “voglia” ancestrale di essere comandati e guidati da forze esterne e oscure. Il problema quindi è fondamentalmente uno: la scelta del punto di riferimento. Quindi il Meridionale si mostra in questo senso intelligente, nel momento in cui sa che deve essere rappresentato da terzi e a terzi si deve ispirare per portare avanti un progetto e un sentire comune. Ma sbaglia nello scegliere chi deve guidarlo, andando ad affidare il proprio presente a potenze malavitose. La differenza col passato sta proprio in questo:ieri in Europa si sceglievano personalità e correnti di pensiero POSITIVE. Oggi si ripiega su personalità forti, ma spesso estremiste o xenofobe. La Sicilia intraprende apparentemente un cammino opposto: dopo secoli di schiavitù socio-morale sembra esserci la volontà di cambiare verso un futuro più democratico e libero. Ma adesso comincia la vera sfida: riuscirà ad affidarsi alle persone giuste, oppure la molteplicità delle offerte partitiche e l’assenza di saldi punti di riferimento (quale la Mafia è stata sino a ora) ci faranno piombare in anni di incertezza ? Riuscirà Alcamo a ripartire nel segno dell’Innovazione tecnologica, agricola, turistica e nel segno di un ecologismo sano e misurato? Oppure l’allentarsi delle catene malavitose ci farà sentire spaesati e incerti lungo la navigazione verso il nostro Futuro? La scommessa su noi stessi e per noi stessi è aperta. E il Futuro non aspetta.
venerdì 5 giugno 2009
all'ingrasso!
Mah, tentiamo di capire cosa possa significare quella scritta: certo è che gli abiti non si mangiano, quindi è un po' difficile pensare di interpretarla nel suo significato letterale. Indubbiamente, usare abiti del genere come tovaglioli oltre che essere uno spreco di stoffa causa sicure abrasioni a labbra e faccia intorno, dunque anche questa ipotesi è da escludere. continueremo ad arrovellarci tentando di risolvere tale dubbio, se intanto qualche coraggioso vuole andare direttamente alla fonte (nel corso largo, metà superiore, lato nord) e chiedere che cosa significhi, noi lo accoglieremo trionfalmente ;) .
lunedì 2 febbraio 2009
Alcamo, come dei classicisti si riducono a ridicoli, senza far uso di idrogeno o similari
In questi giorni alcuni strani tizi si aggiravano fra i commenti nel blog del liceo classico di Alcamo.
Questi strani professori, personaggi da fumetto, fratelli di professori, attori, pornoattori erano abbastanza impegnati nel complimentarsi con una classe di loro, che ha totalizzato un punteggio particolarmente elevato nella trasmissione "Per un pugno di libri", in onda su rai tre.
Tali personaggi, presentatisi in veste assolutamente pacifica, sono stati, per usare un francesismo, ricoperti di insulti. Il motivo è ancora ignoto.
E va detto, inoltre, che tali classicisti non hanno capito molto bene il concetto di "blog pubblico", nel quale chiunque può trovare articoli che potrebbero potenzialmente essere interessanti, e quindi commentarli. A riprova di ciò si nota il fatto che alcuni hanno chiesto al moderatore di tale blog di procedere alla rimozione dei contenuti prodotti da tali personaggi. Richiesta che Cielo, da bravo moderatore, non ha potuto far altro che non considerare.
Tale esperienza, impone allo staff del blog di porsi una domanda: chi sono i giovani alcamesi, gli alcolizzati nel pomeriggio intervistati dalla vita in diretta, i premuniti assalitori dello sconosciuto che si trovano al liceo classico, i truzzi che ogni sabato si ritrovano in piazza per poi muoversi altrove?
Noi a questa domanda non abbiamo saputo trovare risposta. L'unica cosa che teniamo a dire è che noi ci sentiamo profondamente diversi da tutte le sopracitate categorie, in quanto riteniamo che la prima e la terza possano coincidere, e per quanto invece riguarda la seconda: pazienza, loro saranno i governanti di domani, nulla ci possiamo fare, se non sperare che imparino a rispettare chi sta loro intorno, anonimo o meno.
E neanche la loro immensa cultura potrà supplire alla mancanza di rispetto e umanità, doti fondamentali per relazionarsi proficuamente con gli altri appartenenti al genere umano.
Detto questo, non posso far altro che invitarli a riflettere (sempre che qualcuno di loro legga questo blog, cosa non probabile) su come si sono comportati. E su come si vedono alla luce della mia analisi.
Questi strani professori, personaggi da fumetto, fratelli di professori, attori, pornoattori erano abbastanza impegnati nel complimentarsi con una classe di loro, che ha totalizzato un punteggio particolarmente elevato nella trasmissione "Per un pugno di libri", in onda su rai tre.
Tali personaggi, presentatisi in veste assolutamente pacifica, sono stati, per usare un francesismo, ricoperti di insulti. Il motivo è ancora ignoto.
E va detto, inoltre, che tali classicisti non hanno capito molto bene il concetto di "blog pubblico", nel quale chiunque può trovare articoli che potrebbero potenzialmente essere interessanti, e quindi commentarli. A riprova di ciò si nota il fatto che alcuni hanno chiesto al moderatore di tale blog di procedere alla rimozione dei contenuti prodotti da tali personaggi. Richiesta che Cielo, da bravo moderatore, non ha potuto far altro che non considerare.
Tale esperienza, impone allo staff del blog di porsi una domanda: chi sono i giovani alcamesi, gli alcolizzati nel pomeriggio intervistati dalla vita in diretta, i premuniti assalitori dello sconosciuto che si trovano al liceo classico, i truzzi che ogni sabato si ritrovano in piazza per poi muoversi altrove?
Noi a questa domanda non abbiamo saputo trovare risposta. L'unica cosa che teniamo a dire è che noi ci sentiamo profondamente diversi da tutte le sopracitate categorie, in quanto riteniamo che la prima e la terza possano coincidere, e per quanto invece riguarda la seconda: pazienza, loro saranno i governanti di domani, nulla ci possiamo fare, se non sperare che imparino a rispettare chi sta loro intorno, anonimo o meno.
E neanche la loro immensa cultura potrà supplire alla mancanza di rispetto e umanità, doti fondamentali per relazionarsi proficuamente con gli altri appartenenti al genere umano.
Detto questo, non posso far altro che invitarli a riflettere (sempre che qualcuno di loro legga questo blog, cosa non probabile) su come si sono comportati. E su come si vedono alla luce della mia analisi.
NETTURBINI FUORI ORARIO
Voglio raccontarvi come si svolge una normalissima mattinata di un/a qualsiasi cittadino/a affinchè possiate comprendere il problema che sto per affrontare. Ogni giorno lavorativo, come tutti sanno, comincia intorno alle 7-7:30 circa e, nonostante si è tutti "morti di sonno", dopo la solita routine (lavati, vestiti e colazione fatta), si esce di casa per raggiungere la propria meta che può essere la scuola, il negozio, l'ufficio... E, come tutti sanno, tutte le sacrosante mattine a causa del traffico si rischia di arrivare a destinazione in ritardo, con la conseguente "cazziata" da parte del prof o del "principale".... Come se ciò non bastasse a complicare ulteriormente la situazione, carramba che sorpresa arrivano i netturbini che costringono gli automobilisti al seguito a tenere una marcia degna di un corteo funebre. E non vi dico degli attacchi d'ansia e quant'altro perchè possiamo tutti immaginarcelo... Chi non ha mai fatto l'intera processione dietro camion stracarichi di immondizia? Ma sorge spontaneo domandarsi: i netturbini non dovrebbero lavorare prima dell'alba? Perchè il comune consente una cosa del genere? Sarebbe oppotuno quindi una revisione degli orari di lavoro al fine di salvaguardare, non solo il traffico, ma soprattutto la salute psichica dei cittadini duramente provati dall'ansia del ritardo. E si sa... l'ansia è un ottimo incentivo per lo stress.
martedì 20 gennaio 2009
Uniti contro il "cancro"
http://www.firmiamo.it/controipignaloridellapiazza
Unisciti anche Tu!!! Firma la petizione on-line promossa da vergognealcamesi.blogspot.com
Aiutaci a salvaguardare la nostra amata Piazza da presenze "estranee".
Contiamo sul tuo aiuto!
Unisciti anche Tu!!! Firma la petizione on-line promossa da vergognealcamesi.blogspot.com
Aiutaci a salvaguardare la nostra amata Piazza da presenze "estranee".
Contiamo sul tuo aiuto!
domenica 11 gennaio 2009
CASTE ALTERNE
Quando sulla piazza Ciullo cadono le ombre della notte, quasi ogni sera, quasi come se fosse un avvenimento "normale", quasi come se la si aspettasse da un momento all'altro...ecco che si ripresenta una "SCIARRIA" !!!
La cosiddetta "sciarria", per i pochi digiuni di dialetto alcamese che non lo sapessero, rappresenta la degenerazione di un contrasto verbale in un contrasto fisico. Talvolta, addirittura, manca anche il primo elemento di questa familiare sequenza di azioni: si passa direttamente alle mani senza cercar prima un chiarimento verbale. Questo avviene essenzialmente perché, nella stragrande maggioranza dei casi, gli autori della nostra "sciarria" sono ragazzi dai 14 ai 20 anni (la fascia d'età varia fisiologicamente in base alla maturità intellettuale dei contendenti), i quali sono culturalmente davvero poco dotati. Si tratta, infatti, di creature provenienti da quartieri disagiati (quando non proprio disastrati) della nostra città, nei quali la cultura viene accantonata a vantaggio di altre discutibili forme di divertimento. Ma su questo si potrebbe rimuginare per anni...Ritorniamo invece a quello che capita nella nostra amatissima piazza Ciullo. Come dicevamo, siamo quasi quotidianamente costretti ad assistere a scene da film d'azione o, peggio ancora, di guerriglia urbana! Questo, a nostro parere, porta a due conseguenze drammatiche: in primis, viene limitata la libertà dei bravi cittadini a trascorrere amabilmente le loro serate in piazza; in secundis, si costringono le forze dell'ordine a perpetrare un costante pattugliamento della zona in oggetto, togliendo in questo modo risorse alla lotta contro la malavita organizzata e tutti i tipi di mafie!
Se alla seconda questione non è possibile trovare una soluzione definitiva, se non attraverso il buonsenso di tutti, si può invece cercare un rimedio alla prima spinosa questione: la limitata libertà degli onesti cittadini. Infatti, mi avvalgo delle colonne concessemi in questo blog per portare avanti una proposta marcatamente provocatoria, della quale intendo prendermi tutte le responsabilità. L'unica possibilità mi pare questa: introdurre le CASTE ALTERNE. Cioè, dal lunedì al giovedì la piazza è aperta a tutti, compresi i fautori delle sciarrie. Essi, solitamente, non frequentano luoghi di istruzione pubblica e pertanto non hanno vincoli di orari o legati ai giorni della settimana. Possono quindi benissimo uscire durante i giorni feriali. Il week-end, invece, dovrebbe essere riservato alla gente per bene, che non altera il proprio stato psico-fisico con sostanze alcoliche o peggio droghe. Quindi si procederebbe con un meccanismo tipo le targhe alterne, che vengono qui chiamate <> e rappresentano definite categorie di persone per bene. Insomma: noi ragazzi per bene non vorremmo MAI PIÙ dover assistere a scene pietose e mortificanti per il decoro urbano della nostra amata/odiata città!!! Che la gente per bene si faccia sentire, che i pochi di buono vengano cacciati dalle pubbliche piazze!!! Sapere Aude! Serviamoci della nostra intelligenza per riprenderci il controllo del luogo a noi più caro.
Grazie per la vostra cortese attenzione, al prossimo articolo.
La cosiddetta "sciarria", per i pochi digiuni di dialetto alcamese che non lo sapessero, rappresenta la degenerazione di un contrasto verbale in un contrasto fisico. Talvolta, addirittura, manca anche il primo elemento di questa familiare sequenza di azioni: si passa direttamente alle mani senza cercar prima un chiarimento verbale. Questo avviene essenzialmente perché, nella stragrande maggioranza dei casi, gli autori della nostra "sciarria" sono ragazzi dai 14 ai 20 anni (la fascia d'età varia fisiologicamente in base alla maturità intellettuale dei contendenti), i quali sono culturalmente davvero poco dotati. Si tratta, infatti, di creature provenienti da quartieri disagiati (quando non proprio disastrati) della nostra città, nei quali la cultura viene accantonata a vantaggio di altre discutibili forme di divertimento. Ma su questo si potrebbe rimuginare per anni...Ritorniamo invece a quello che capita nella nostra amatissima piazza Ciullo. Come dicevamo, siamo quasi quotidianamente costretti ad assistere a scene da film d'azione o, peggio ancora, di guerriglia urbana! Questo, a nostro parere, porta a due conseguenze drammatiche: in primis, viene limitata la libertà dei bravi cittadini a trascorrere amabilmente le loro serate in piazza; in secundis, si costringono le forze dell'ordine a perpetrare un costante pattugliamento della zona in oggetto, togliendo in questo modo risorse alla lotta contro la malavita organizzata e tutti i tipi di mafie!
Se alla seconda questione non è possibile trovare una soluzione definitiva, se non attraverso il buonsenso di tutti, si può invece cercare un rimedio alla prima spinosa questione: la limitata libertà degli onesti cittadini. Infatti, mi avvalgo delle colonne concessemi in questo blog per portare avanti una proposta marcatamente provocatoria, della quale intendo prendermi tutte le responsabilità. L'unica possibilità mi pare questa: introdurre le CASTE ALTERNE. Cioè, dal lunedì al giovedì la piazza è aperta a tutti, compresi i fautori delle sciarrie. Essi, solitamente, non frequentano luoghi di istruzione pubblica e pertanto non hanno vincoli di orari o legati ai giorni della settimana. Possono quindi benissimo uscire durante i giorni feriali. Il week-end, invece, dovrebbe essere riservato alla gente per bene, che non altera il proprio stato psico-fisico con sostanze alcoliche o peggio droghe. Quindi si procederebbe con un meccanismo tipo le targhe alterne, che vengono qui chiamate <
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