mercoledì 30 settembre 2009

Il conformismo...alternativo

Esponiamo brevemente un caso davvero singolare e curioso che era, o forse è ancora, possibile ammirare in Piazza Ciullo. Si tratta fondamentalmente del gruppo comunemente definito degli "alternativi". Essi si professano diversi dal volgo, dalla massa. Rifuggono da noi, più o meno comuni cittadini. Rifuggono da usi, costumi, regoli sociali comunemente accettate. E fino a qui il tutto potrebbe essere apprezzato, stimato, studiato. Il vero problema è che poi essi si ritrovano a essere abbigliati tutti alla stessa maniera. Si "pettinano" allo stesso modo, ascoltano la stessa musica, leggono gli stessi libri. Quindi mi pare che essi vogliano tanto emanciparsi dalla società perbenista e burocratica, giustizialista e snob, affermando l'unicità dell'individuo all'interno di una società costituita. Ma quale unicità professano, quale indipendenza di atto e pensiero vogliono portare avanti, se poi non si riesce neanche bene a distinguerli l'uno dall'altro? Quindi forse è meglio perseguire altre strade di auto emancipazione, guardare verso altri obiettivi filantropici e cercare veramente di prendere le distanze da una società corrotta e dalle limitate vedute, senza però poi doversi ritrovare uguali a colui che ci siede accanto, ancora una volta. Il senso del discorso voglio quindi ribadire: inutile cercare di distruggere un determinato modello di società, se poi si finisce col costruirne uno molto simile, seppur con caratteristiche, per taluni versi. precipue e inconsuete.

lunedì 21 settembre 2009

IL SINDACO DISSE: "LUCE". MA LUCE NON FU...

L'Italia si è sempre contraddistinta per una qualità eccezionale, forse unica al mondo: la capacità di non completare le cose. Si iniziano ponti-talvolta...-, strade, autostrade e superstrade e super super strade. Sempre super incompiute, però. Alcamo in questo senso non fa eccezione. Noi siamo Italiani. Siamo come e meglio del Nord. Non potevamo certo sfigurare, eh?! Quindi anche noi ad Alcamo abbiamo avuto la nostra bella e incompiuta. Parlo ovviamente di un'opera sotto gli occhi di tutti: il Chiostro dei Gesuiti. Tra buoni propositi (all'origine), progetti (dopo) e realizzazioni (molto, ma molto dopo), si è pervenuti all'opera spavalda di ristrutturazione della stessa. Tutto fatto bene, tutto presentato in pompa magna con solito spirito meridionalista, davanti alle autorità. Tutto era andato per il meglio, insomma. Poi i primi inconvenienti: subito dopo la Festa della Madonna, transito vietato con tanto di transenne. Luci spente. Atmosfera dalle lugubri sfumature. Poi qualche tempo dopo, diciamo a fine estate, sparirono quelle fastidiose barriere architettoniche. Finalmente potremo ammirare il nostro invidiabile chiostro! avrà esclamato entusiasta qualcuno. Invece no! Al chiostro si può entrare, ma non si può guardare! Luci spente. Perennemente. Nessun tipo di illuminazione. Pare davvero un peccato, ora che abbiamo riavuto ciò che avevamo temporaneamente-ma neanche tanto- perso. Quindi "Luce fu", ma solo all'inizio. Solo per un lustro temporaneo. Solo perché la bella figura va fatta davanti le autorità e poi che importa dei cittadini...Solo per il breve tempo di una burrascosa festa...

venerdì 4 settembre 2009

Ancora sul piano del traffico

Bene, torniamo a parlare del piano del traffico perché abbiamo ricevuto dei feedback a riguardo.
Il piano prevede, attualmente, che chi arriva da Alcamo marina debba svoltare a destra appena arrivato in corso generale Medici, allungando leggermente il percorso: cosa non per forza negativa, un percorso più veloce deve essere preferito a un percorso più breve.
Ma così non è, per alcuni motivi:
  1. Chi svolta a destra, per entrare nel paese, ha lungo il suo cammino DUE segnali "dare precedenza", che andrebbero fatti sparire all'istante, mantenendo solo quello che garantisce precedenza a chi va da Alcamo verso c.da Centopiazze.
  2. Via Nino Bixio è ancora a doppio senso, e ci sono ancora posteggi c'è divieto di sosta, ma "quando il gatto non c'è i topi ballano".
  3. Sono state rimosse le transenne che impedivano di svoltare in via segretario Carollo, rendendo di nuovo meno scorrevole il corso generale Medici, e non lagnatevi dicendo "ambulanza, ambulanza" perché è meglio -notevolmente- che faccia 400 metri in più piuttosto che resti ferma in coda per 15-20 minuti.
Naturalmente il piano una volta fatto va seguito e fatto seguire, cosa che diventa impossibile se il piano non è il migliore possibile e se non porta reali vantaggi a tutti. In questo caso non porta vantaggi a nessuno, perché non viene rispettato ne modificato per raggiungere la (o comunque aspirare alla) perfezione