mercoledì 30 giugno 2010

Capi di bestiame (le scimmie non si mangiano!)

A pagina 12 del Bonifato di questo mese c'è un articolo su "Avvisi grammaticali". Il cartello errato esiste davvero, è da due anni in giro (ancora?) e contiene errori non indifferenti.
Ma, e c'è il ma, l'articolo non è credibile: non è altro che un wannabe forbito bue a dare del cornuto all'asino cartellista. Infatti, intorno alla metà della seconda colonna, leggiamo:
Nell'anonimato in cui si oblia la figura di questo o di questi nobili linguisti indigeni (da brava equipe di redattori mancati) e che ne salva quantomeno il decoro, riponiamo principalmente l'attenzione sui capi espiatori, i quali risultano essere i termini "accenzione" e "sanzione" [...][continua, spiegando perché sono errori e come correggerli]
Ora, dico io, come potrebbe mai l'estensore di tale articolo essere preso sul serio da qualcuno che lo legge? Lasciando anche stare l'errore di ortografia (che il suo caro "Microsoft Word" [cit, prima colonna, verso la fine] non gli ha in questo caso segnalato, avendo egli usato una parola formalmente valida, ma errata nel contesto specifico: errore dettato dall'autocitata superbia nei confronti delle enciclopedie e della cultura generale, nonché dei più elementari dizionari?), non possiamo minimamente passare oltre nel vedere usata la biblica espressione capro espiatorio, in un contesto (e siamo all'errore contestuale quadratico) in cui il suo significato dovrebbe essere inteso (come, non si sa) identico a quello di corpo del reato; concetto, questo, notevolmente differente dal precedente.

lunedì 28 giugno 2010

È meno pericolosa la via Roma?

Probabile, visto che non ha alcun tratto con il limite di velocità a 40 chilometri orari, che pur meriterebbe, e che nessuno ad oggi supera nemmeno per sbaglio. Scusate, probabilmente vi siete chiesti «più pericolosa di che?». Più pericolosa della strada "urbana" ­‒visto che il centro abitato arriva dal monte bonifato alla costa, ormai; lo sapevate?‒ che va da contrada gammara alla stazione ferroviaria di Castellammare del golfo.
Io non ci credo. Non credo che una qualsiasi via residenziale della nostra città, piena di pedoni per tutto il giorno, sia talmente più sicura di quella strada da meritare un limite per tratti inferiore. Quindi le possibilità sono due:
  1. La velocità massima all'interno del centro abitato dovrebbe essere portata a trenta chilometri orari, ma è un'affermazione palesemente ridicola, visto che il codice della strada prevede un limite di 50 km h-1 all'interno dei centri abitati, salvo casi da decidere uno per uno.
  2. Il limite di quella strada "extraurbana", che extraurbana non è più da poco tempo, è ridicolamente ingiustificato e potrebbe, con i dovuti interventi di manutenzione del manto stradale, essere portato a 65~70 km h-1.
Allora, che ne pensate? Io vorrei evitare di pensare male dicendo che qualcuno vuole fare multe per incassare denaro, ma direi che ‒viste le condizioni in cui versa il fondo stradale‒ non c'è alcun interesse per rendere la strada più sicura evitando le distrazioni dovute alla bassa velocità, i pericoli dovuti alle buche e all'asfalto che ‒anche nel bel mezzo della strada‒ diventa(va?) cemento e poi di nuovo asfalto.
Allora, amministratori! Che dobbiamo fare con quella strada? Apprezziamo tutti che per quest'anno sia stata finalmente illuminata tutta, vogliamo continuare su questa buona "strada" rendendola davvero più sicura e veloce?

mercoledì 23 giugno 2010

Alcamo, alzati!

Ieri c'è stato un incontro del neonato gruppo alcamo alzati. Io ero li. Ho visto gente mossa dalla volontà di migliorare la città, ma –purtroppo– l'apatia regna ancora sovrana.
Tuttavia, ci sono proposte, analisi della situazione e possibile roadmap che vanno pubblicate.
  1. La gestione clientelare del potere è possibile finché il potere stesso mantiene i cittadini nel bisogno. È inutile parlare contro "la cricca" (entità che gode di vita propria, ormai) o pensare di sconfiggerla senza toccare il suo serbatoio di voti. Cosa che si può fare solo facendo un serio piano di sviluppo economico del paese e dando un lavoro a tutte quelle persone che adesso lo elemosinano dalla "cricca".
  2. Un serio piano di Sviluppo non può prescindere dai fattori fondamentali della zona: agricoltura e turismo; le due cose possono anche essere legate in un turismo enogastronomico, che non esiste ancora perché la città non è minimamente progettata per accogliere turisti: serve una rivoluzione a livello di ricettività, urbanistica e piano del traffico
  3. Ricettivamente è *fondamentale*, oltre alle ovvie strutture per l'accomodation dei turisti, un grande parcheggio di scambio all'ingresso della città, e un servizio di trasporto pubblico efficiente ed efficace.
  4. A livello di urbanistica si potrebbe pensare a pedonalizzare il Corso 6 aprile per intero, rendendolo un moderno viale da passeggio, dando incentivi mirati all'apertura di locali dove fare ubriacare i turisti per poi spennarli nelle bische clandestine (non permettetevi, farabutti!).
  5. Il piano del traffico è legato a doppio filo al punto precedente, infatti oggi il Corso sei aprile è un'arteria fondamentale del paese. Dovrebbe essere sostituita da un'insieme via Roma/via Tasso senza parcheggi per rendere fluente la circolazione (che ricordiamo sarà ridotta grazie a punto 3). L'alternativa sarebbe aprire una (o più) nuova grande strada abbattendo case come fu fatto a Parigi durante il secondo impero, o a Roma per via della Conciliazione.
Ora, io so benissimo che tutto questo può sembrare un'utopia, ma è possibile. Non c'è nulla di fantascientifico in quello che ho scritto: non è nemmeno una questione di denaro, che per le grandi opere si troverà. La gente camperà di turismo e il comune risparmierà parecchi stipendi: se si riesce ad avviare questa trasformazione turistica il denaro davvero scorrerà a fiumi.
Naturalmente, una cosa simile si può fare anche ad Alcamo Marina, se si interra la linea ferrata e si fanno sparire un bel po' delle case che sono a 30 metri dall'acqua, creando spazi per passeggiare, pedalare, eccetera.

PS: Io scrivo scrivo, ma non appoggio gente che conosco da troppo poco. Per me quelli del gruppo sopra sono ancora dei perfetti sconosciuti, e le idee sopra sono mie: essi mi han aiutato a metterle a fuoco e per questo meritano i credits, anche se in realtà pochissime di queste parole sono state pronunciate durante l'incontro.

domenica 6 giugno 2010

Museo di arte sacra presso la chiesa madre?

Sabato si è inaugurato il museo di arte sacra presso la basilica di Alcamo. Fin qui, nulla di particolare. Il biglietto costava tre euro.
Questo accadeva prima delle 23.00. Dopo tale orario, l'ingresso diventa gratuito, e ad alcuni visitatori viene addirittura rimborsato il biglietto.
Qualcuno sa dirci perché? Cosa è successo alle 23.00?

(pare che un visitatore, alla fine della visita, visibilmente deluso, abbia chiesto come mai sui biglietti non fosse presente alcun riferimento a prezzo, nome del museo, o legami di tale museo con il Ministero per i beni e le attività culturali)

Inoltre, su un piano diverso ma non estraneo, evadere le tasse è reato, peccato, o entrambe le cose?

Volendo scavare ulteriormente si potrebbe investigare su chi abbia chiamato a far del volontariato i dipendenti comunali nella gestione di tale museo, su con quali soldi questa gente venga eventualmente pagata, e sui contenuti del protocollo d'intesa, giusto per assicurarci del fatto che non si tratti di uno dei tanti sprechi verso i quali il nostro caro ministro Tremonti, di concerto con il suo collega Brunetta, mostra tanta avversione.