venerdì 1 aprile 2011

Capretti.

Vi ricordate di quell'evento musicale che si svolse in agosto allo stadio Lelio Catella?
Ecco. Ci giunge da un nostro anonimo informatore la notizia che durante tale evento sarebbero avvenute parecchie manifestazioni della blasfemità dei partecipanti.
Oltre agli ormai noti baccanali sotto il palco, quella che ci ha più lasciati allibiti è stata l'uccisione mediante crocifissione di un capretto, figlio del caprone simbolo inequivocabile del demonio, e la sua successiva cottura arrosto sulla stessa croce metallica usata per issarlo in mezzo al terreno di gioco del nostro stadio. Inevitabile la successiva spartizione delle sue carni, mimica della spartizione del corpo di Cristo.
Possiamo mai noi tollerare che tale gente, inscenatrice di vili allegorie della morte e crocifissione di Cristo, nonché della sua comunione con tutti noi, resti in giro per le nostre strade, libera di camminare in mezzo ai nostri bambini?
Qualcosa deve essere fatto. Vi esorto a pregare tutti insieme per loro, affinché si rendano conto delle aberrazioni che stanno compiendo ed anche a loro si apra la via verso la salvezza eterna.
Ricorderemo sempre con affetto quel povero agnellino.

martedì 29 marzo 2011

Lo scalo di Birgi bla bla bla.

Leggo che il presidente Turano, insieme a tutti quelli che gli fanno compagnia, non ha il minimo senso del ridicolo. Siamo in guerra, Gheddafi potrebbe avere missili in grado di colpire fino a Roma (e anche oltre, ha tentato di comprarli non si sa bene se riuscendo o no);  e la preoccupazione massima di questa gente è:

  • Il crollo economico derivante dalla chiusura di Birgi. Che non esiste, se si sa gestire la chiusura avendo un altro aeroporto a soli 100km;
  • Evitare una tendopoli per accogliere chi arriverà (ovvio, meglio in mezzo alla strada).
Che cosa pensavano, alla provincia, quando hanno investito in Birgi? Che l'unica base AWACS dell'europa meridionale non sarebbe mai stata coinvolta in azioni di guerra tali da totalizzarne la pista? O in alternativa che sarebbe abbastanza sicuro condividere una pista con l'aviazione NATO che, incazzosa, non guarderebbe in faccia nessuno?
Poi, naturalmente, c'è la possibilità che vogliano solo farsi vedere impegnati. Ma?