venerdì 6 aprile 2012

C'è una lista civica che si sta presentando alle comunali, qui. Si chiama alcamo bene comune.

Parlo di loro giusto perché m'annoia parlare degli altri, che dovrebbero esser peggio: quello dico di abc si applica anche ai suoi competitor.
È nata con un'idea interessante, quella di avere un sindaco che non fosse l'ormai noto senatore Nino Papania, detto anche "il papa," persona la quale, "tutti sanno ma nessuno dice," insieme ai suoi compari del PD ex-margherita avrebbe riempito il comune di assunzioni clientelari, che qualcuno considera addirittura schiavistiche. Giusto per avere un piano della situazione (di cui a me non frega assolutamente nulla).
L'idea era buona, ma hanno sbagliato tutto (tranne la comunicazione: i loro addetti stanno facendo davvero un ottimo e coinvolgente lavoro): in parole semplici, nonostante fra loro ci sia qualcuno davvero intelligente, sono in media le solite menti ristrette che hanno prodotto la merda attuale, con i soliti ragionamenti da "paese che si vuole sentire città" (autocit). Menti fra l'altro schiave di un concetto di rispetto deferente ed umiliante, oserei dire mafioseggiante e bullistico.
Il punto più divertente è il loro programma e la sua stesura collaborativa: hanno una paura matta che qualcuno glielo copi, collaborazione e segretezza. Per questo, nonostante abbiano un gruppo facebook da 3000+ membri, pretendono che sia discusso e formato in riunioni fisiche, naturalmente senza alcuna trasparenza riguardo le tappe intermedie.
Qui c'è un documento che ho scritto a loro riguardo. È un pdf di 7 pagine con osservazioni e commenti, spaziando da trasparenza a democrazia, fino a tolleranza e dichiarazione d'indipendenza del cyberspazio.
Vivendo quest'esperienza ho capito come ci si sente a parlare con gente che non ha idea di cosa tu stia intendendo, infatti mi sono trovato a sentirmi dire di essere un "esibizionista sapientone" perché dissi loro di usare google apps parlando di, neanche fosse satana, "record mx" e qualche altra possibile nerdata; e mi sentii dire anche "non abbiamo neanche il tempo di discutere le cose importanti" quando gli chiesi sotto che licenza avrebbero pubblicato il programma.
Restiamo senza speranze.