mercoledì 23 giugno 2010

Alcamo, alzati!

Ieri c'è stato un incontro del neonato gruppo alcamo alzati. Io ero li. Ho visto gente mossa dalla volontà di migliorare la città, ma –purtroppo– l'apatia regna ancora sovrana.
Tuttavia, ci sono proposte, analisi della situazione e possibile roadmap che vanno pubblicate.
  1. La gestione clientelare del potere è possibile finché il potere stesso mantiene i cittadini nel bisogno. È inutile parlare contro "la cricca" (entità che gode di vita propria, ormai) o pensare di sconfiggerla senza toccare il suo serbatoio di voti. Cosa che si può fare solo facendo un serio piano di sviluppo economico del paese e dando un lavoro a tutte quelle persone che adesso lo elemosinano dalla "cricca".
  2. Un serio piano di Sviluppo non può prescindere dai fattori fondamentali della zona: agricoltura e turismo; le due cose possono anche essere legate in un turismo enogastronomico, che non esiste ancora perché la città non è minimamente progettata per accogliere turisti: serve una rivoluzione a livello di ricettività, urbanistica e piano del traffico
  3. Ricettivamente è *fondamentale*, oltre alle ovvie strutture per l'accomodation dei turisti, un grande parcheggio di scambio all'ingresso della città, e un servizio di trasporto pubblico efficiente ed efficace.
  4. A livello di urbanistica si potrebbe pensare a pedonalizzare il Corso 6 aprile per intero, rendendolo un moderno viale da passeggio, dando incentivi mirati all'apertura di locali dove fare ubriacare i turisti per poi spennarli nelle bische clandestine (non permettetevi, farabutti!).
  5. Il piano del traffico è legato a doppio filo al punto precedente, infatti oggi il Corso sei aprile è un'arteria fondamentale del paese. Dovrebbe essere sostituita da un'insieme via Roma/via Tasso senza parcheggi per rendere fluente la circolazione (che ricordiamo sarà ridotta grazie a punto 3). L'alternativa sarebbe aprire una (o più) nuova grande strada abbattendo case come fu fatto a Parigi durante il secondo impero, o a Roma per via della Conciliazione.
Ora, io so benissimo che tutto questo può sembrare un'utopia, ma è possibile. Non c'è nulla di fantascientifico in quello che ho scritto: non è nemmeno una questione di denaro, che per le grandi opere si troverà. La gente camperà di turismo e il comune risparmierà parecchi stipendi: se si riesce ad avviare questa trasformazione turistica il denaro davvero scorrerà a fiumi.
Naturalmente, una cosa simile si può fare anche ad Alcamo Marina, se si interra la linea ferrata e si fanno sparire un bel po' delle case che sono a 30 metri dall'acqua, creando spazi per passeggiare, pedalare, eccetera.

PS: Io scrivo scrivo, ma non appoggio gente che conosco da troppo poco. Per me quelli del gruppo sopra sono ancora dei perfetti sconosciuti, e le idee sopra sono mie: essi mi han aiutato a metterle a fuoco e per questo meritano i credits, anche se in realtà pochissime di queste parole sono state pronunciate durante l'incontro.

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