Fa molta rabbia leggere un ragazzo incazzato per una del tutto eventuale rimozione dei crocifissi dalle aule, sul giornalino del liceo scientifico (eh, si: siete un'ottima fonte di ispirazione).
Simboli dell'identità culturale. Nell'articolo ci si rivolge ad un simbolo religioso chiamandolo «simbolo della storia, della cultura italiana e dell’identità del paese», cosa che allora dovrebbe spingerci, senza scadere nel ridicolo, a tenere in tutte le aule: un modellino della Roma imperiale, un busto di Dante Alighieri e il tricolore (non menziono pizza, mandolino, coppola, trecce d'aglio e piante di pomodoro perché sarebbe oggettivamente ridicolo).
Diritti o privilegi? Il potere della maggioranza. Il tizio concludendo il suo articolo URLA «giù le mani dai crocifissi», come se lo stessero uccidendo, attaccandosi ad un privilegio visto come diritto, che non può più essere mantenuto, anche perché, viste le proiezioni demografiche non possiamo permettere che in futuro la nuova formata maggioranza teocraticamente proibisca la carne di maiale, per esempio. È indubbiamente necessario slegare le questioni religiose dall'amministrazione di uno stato, che —fino a prova contraria — deve rappresentare cittadini appartenenti a tutte le religioni o anche a nessuna, senza ovviamente porre limitazioni a tutti sulla base di credenze di una parte.
Tenore degli ambienti. Tale persona scrive anche «il più degli italiani accetta la presenza del crocifisso», lasciando intendere che se non si trova opposizione allora si possano appendere simboli di qualsiasi cosa: allora a Napoli dovremmo aspettarci la maglia di Diego Armando "El Pibe de Oro" Maradona in ogni aula, oppure no, in quanto non sarebbe adeguato al tenore didattico dell'ambiente. Quindi perché si dovrebbe spiegare l'evoluzionismo o la teoria del big bang all'ombra di tale simbolo? Non sembra inadeguato rispetto al tenore scientifico del luogo?
Giustificazionismo leghista. L'estensore di quell'articolo cade nel ridicolo tranello leghista quando si riferisce ad altre culture dicendo «loro fanno di peggio, quindi noi siamo apposto». Questo atteggiamento si chiama sociologismo deteriore (non esattamente, li si tratta di dire «lo fanno tutti, perché io no?») ed è una delle cose più inutili e dannose che le tecniche decisionali abbiano mai visto (insieme al paradosso di Abilene).
Valore del cristianesimo nella storia e sua funzione attuale. Neppure ha ragione quando dice «E’ come se volessero negare il ruolo del cristianesimo nella formazione dell’identità europea, che invece è stato e rimane essenziale.», lasciando intendere che le situazioni sono immutabili. Il cristianesimo è stato una parte importante della storia e della cultura europea, della storia. Adesso è solo un inutile impedimento sulla strada del progresso, sarebbe bene che si facesse da parte, come si è fatto da parte l'ormai lento e affannato impero di Roma nei confronti della civiltà medioevale. Naturalmente qui non si parla di spiritualità, fatto personale sul quale nessuno ha da ridire: qui si parla della posizione politica e del potere temporale che continua ad anacronisticamente esercitare (e non venitemi a raccontare storielle sulla breccia di porta pia e l'unità d'Italia perché le sue infiltrazioni nelle strutture dello stato sono tanto evidenti quanto dannose).
ps: Il suo articolo prosegue con una storiella in cui alla fine egli stesso rimuove il crocifisso per custodirlo privatamente: nulla in contrario a questo, magari li custodisca tutti lui.
Beh...noto con dispiacere che sia le teorie pro-crocifisso che le teorie contro si basano su delle tesi e delle prove prive di senso ed anche ridicole...
RispondiEliminaIo penso che la religione è una cosa personale e che l'unica cosa da chiedersi è: "saremo domani capaci di controllarci nelle concessioni culturali e non nei confronti dei nuovi abitanti del nostro bel paese? Oppure siamo davvero un popolo becero e privo di identità nazionale?".
Io sono fieramente Nazionalista e penso che la libertà di chi viene ad abitare a Casa Mia finisce quando inizia a ledere l'identità nazionale e l'espressione del mio libero arbitrio. Quindi chiedo sia ad atei che cattolici che ortodossi che induisti che musulmani (i quali da questo punto di vista a casa loro hanno un comportamento dubbio e che lascia a desiderare) che buddhisti che scintoisti che pagani che quelchesiano di stare attenti a non scadere nel libertinismo. Perché la sottile linea tra libertà di espressione e libero bordello è alta. Non impedisco al Musulmano di pregare, ma non può venirmi a dire tra le vigne dove lo pago "Allah vi deve bruciare tutti!", non si sputa nel piatto dove si mangia...così come noi non dobbiamo opprimerli o "costringerli" (parola molto dubbia per quanto riguarda la questione croce a mio parere dato che non avevo un crocifisso in classe nonostante ci credessimo tutti...) alle nostre religioni e culture. Di fatto posson fare quel che cazzo vogliono purché la loro libertà non diventi imposizione per me. Più semplice di così!
@Andrea, tutti sono d'accordo sull'inopportunità del tenere un simbolo religioso in aula. I cattolici dovrebbero essere i primi a ritirarseli per custodirli nelle chiese quando il loro unico valore smette di essere quello religioso.
RispondiEliminaNon stiamo assolutamente parlando di stranieri che vogliono comandare in Italia, ma di italiani che vogliono vedere rispettato il principio di aconfessionalità dello stato. E non parliamo di maggioranze o simili perché sono soggette a variazione (e voglio vedere il casino che succederà allora...) e in ogni caso la Costituzione tutela le minoranze.
ciao peppe.. credo che tutti i tuoi interventi siano molto interessanti, volevo però farti presente che non tutto quel che è scritto sul giornale d'istituto del liceo scientifico è farina del sacco dell'autore. Mi spiego meglio: spesso a scrivere su quel giornale sono gli alunni più bravi, o meglio più osannati dai prof, per questo motivo spesso gli studenti decidono di scrivere su argomenti scottanti, non secondo le proprie idee ma seguendo quelle dei loro prof. E' una cosa assurda ma putroppo succede e parlo per esperienza. Il vantaggio di questa opera di lecchinaggio sono buoni voti nei temi (anche li vale la stessa storia degli articoli)e nelle interrogazioni. Purtroppo è una cosa frequente anche se la mia esperienza si limita ad un gruppo di prof. Faccio questo commento per dirti di stare attento a commentare questi articoli, altrimenti i tuoi rimangono saggi basati su niente. Ciao e continua a scrivere mi raccomando!!
RispondiEliminaGrazie anonimo, evidentemente il giornalino è un po' cambiato da quando io ho lasciato la scuola, oppure ci sono sempre state queste vicende, ma a livello strettamente personale di alunno che scrive per farsi osannare, senza coinvolgimento dei caporedattori, ne tantomeno esclusione di chi non si comporta in tale modo, cosa che ritenevo impossibile sotto la gestione Corrao-LoMaglio.
RispondiEliminaImpossibile??? Lascia stare.. no ne erano al corrente neanche loro...
RispondiElimina(e infatti si capiva subito quali erano gli articoli lecchini, adesso ce ne sono non tali?)
RispondiEliminaFaresti una cosa veramente mirabile se riuscissi a fare intervenire qui il genio che ha scritto l'articolo sul giornalino.. Io rivelerò chi sono e mi piacerebbe farci una bella chiaccherata. che ne pensi? o se magari mi dici chi è posso portarlo qui io se lo conosco
RispondiEliminaSul giornalino c'è scritto chi è l'autore...
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